Cesare Tallone a Lovere

LOVERE

Ritratto di Giovanni Battista Zitti, 1892, olio su tela, 96 x 67 cm. Collezione privata

I ritratti della società bergamasca legati alla parabola talloniana consentono di meglio inquadrare in questa sezione la peculiarità dell’episodio loverese, entrando fin da subito in contatto con uno dei suoi protagonisti più noti, Giovanni Battista Zitti, ritratto da Tallone in più occasioni (nel ritratto preparatorio dell’Accademia Tadini, nella sua versione definitiva in collezione privata e nel ritratto su specchio sempre dell’Accademia Tadini). Possidente locale e fervente garibaldino Zitti aveva decorato e arredato la villa di proprietà sui colli di Bossico, ribattezzata Caprera, secondo un programma iconografico che celebrava la figura di Giuseppe Garibaldi. La ricostruzione allusiva – attraverso cimeli, dipinti e oggetti d’arredo – dell’atmosfera di villa Caprera si sposa con la preziosa testimonianza degli album fotografici di famiglia. Dalla fotografia alla tela si materializzano in questa sezione i protagonisti di altre famiglie loveresi: i Volpi, i Camplani e i Gregorini. 

 

I loro ritratti, accostati per l’occasione, sottolineano il tratto caratteristico dei nuclei famigliari e ne rievocano i legami (si veda per esempio il Ritratto di Fedele Zitti a fianco di quello del figlio Gerolamo Volpi, detto Momolo, entrambi eseguiti da Tallone, provenienti da collezioni private). Le effigi dei membri di queste famiglie raccontano la predilezione accordata ai ritrattisti di ambito bergamasco, tra i quali emergono, a questa altezza cronologica, Giacomo Bosis e soprattutto Cesare Tallone. Quest’ultimo diviene infatti il pittore più ricercato non solo per il ruolo di esecutore dei ritratti di quella società, ma anche come artista da collezionare in tutti i generi da lui frequentati, tra il cui il paesaggio (Veduta di Sant’Andrea, collezione privata) e il ritratto-genere (Il pastorello, collezione privata). Tale aspetto viene sviluppato in questa sezione attraverso la ricostruzione delle preziose collezioni conservate in origine nelle abitazioni di queste famiglie tra Lovere e Bossico, abitazioni che trovano il loro controcanto nei disegni architettonici delle dimore e dei loro interni.